Giovedi` scorso non ho assistito all'intervento in video di Pacini e sono molto compiaciuto di averne potuto leggere successivamente i contenuti nel relativo sito. Cio` che ho letto termina con "non c'erano piu` i numeri per il pentapartito e si fece il governo di solidarieta` nazionale proprio con i comunisti. Ma, allora c'era la proporzionale, oggi con il maggioritario non sarebbe possibile". E` solo la coda di un discorso ma deve far riflettere secondo me su un problema fondamentale del nostro paese; la scarsa valenza democratica dell'attuale sistema elettorale. Prima di esporre le mie probabilmente noiose valutazioni al riguardo provo a scuotere il comprendonio collettivo con una tragica domanda. A piu` di due anni dalla data prevista per le prossime elezioni nazionali sappiamo gia` che, INDIPENDENTEMENTE DA COME VOTEREMO, il prossimo presidente del consiglio sara` Berlusconi o Prodi; con questa evidenza si puo` ancora sostenere che il nostro sistema elettorale e` uno strumento di democrazia? Chiunque abbia deciso che non possa esistere un candidato capace di raccogliere un consenso maggiore del loro lo ha fatto PRIMA della nostra espressione di voto e quindi non democraticamente. Persino negli Stati Uniti (dove puoi eleggere chi vuoi tanto poi se risulta inaspettatamente "sgradito" lo fanno fuori) esiste la possibilita` di confrontarsi preliminarmente su piu` candidati e di allinearsi a posizioni altrui solo dopo l'effettiva constatazione di essere in minoranza. Da un punto di vista costituzionale dovrebbe essere il presidente della repubblica a designare il presidente del consiglio e (al contrario di quanto ipocritamente ci inducono a pensare i fautori del "passaggio" dal sistema proporzionale a quello maggioritario) non sta scritto che quest'ultimo debba necessariamente essere un parlamentare o un esponente di qualsivoglia forza politica. Naturalmente deve essere una persona capace di formare un governo e di presentare un programma che ottengano il consenso della maggioranza dei deputati e dei senatori; ma con l'attuale sistema elettorale le maggioranze parlamentari non corrispondono a quelle degli elettori perche` implica una forte distorsione di rappresentanza per la quale l'eventuale comune opinione di una certa quantita` di elettori sparsi in molti collegi conta molto meno di quella di una stessa quantita` di elettori concentrati in pochi. In altri termini i governi frutto del maggioritario sono legittimi quanto i precedenti ma le maggioranze parlamentari che li sostengono possono essere fasulle sul piano della rappresentativita` della volonta` degli elettori; non c'e` da stupirsi quindi se sempre piu` spesso occorre scendere in piazza per esprimere la propria opinione. Tanti italiani (non io) hanno creduto a chi li esortava, via referendum, ad abbattere il sistema proporzionale per favorire la stabilita` dei governi, senza spiegare ovviamente che la contropartita sarebbe stata una drastica diminuzione della democrazia. Si puo` sbagliare e pagarne le conseguenze ma se ci si rende conto di aver sbagliato occorre rimediare. Non entro nel merito della critica politica al governo di solidarieta` nazionale (per tornare all'intervento di Pacini) o ai governi democristiani che per troppi anni hanno rappresentato una sorta di "dittatura di centro", come diceva Gaber. Ed e` proprio questo il punto; allora entravo nel merito. Le mie critiche riguardavano scelte politiche di una vera maggioranza di elettori e come tali, in democrazia, necessariamente rispettabili. Ora invece, prima ancora di entrare nel merito, mi trovo a criticare le regole del gioco stesse; e mi riesce penoso rispettare le imposizioni di una maggioranza parlamentare che su tante questioni non corrisponde alla maggioranza degli elettori; cioe` mi riesce penoso vivere in un paese cosi` scarsamente democratico. E se la volonta` degli elettori fosse tale da implicare un governo di solidarieta` nazionale sarebbe giusto che il maggioritario, come dice Pacini, lo renda impossibile? ---------------------------------------- Sunday, 6 May 2001 16:50 relazioni sociali: umore 82 -St-r-at-eg-i-a -pe-r un ma-ggiori-tario l' unione fa la farsa ----------------------------------------